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    UNSIC: Vitigni resistenti e Tea: innovazione e sostenibilità per la viticoltura di domani - UNSIC

    Un incontro per fare il punto su due temi strategici per la viticoltura del futuro, i vitigni resistenti e le Tea (Tecnologie di evoluzione assistita), organizzato dal Crea a Vinitaly 2025, la fiera del vino e dei distillati rivolta agli operatori del business sui mercati internazionali in corso dal 6 al 9 aprile a Verona.

    Il talk “Tea & vitigni resistenti: a che punto siamo?” ha visto coinvolti esponenti accademici, delle istituzioni e del mondo produttivo in un confronto su due filoni di ricerca ampiamente percorsi dal Crea e che stanno riscontrando i primi successi. I vitigni resistenti e le Tea consentono di aumentare ed arricchire la biodiversità: il primo creando nuove varietà resistenti alle principali malattie fungine, il secondo generando nuovi cloni di varietà già note ed importanti nel panorama viticolo italiano.

    I vitigni resistenti sono varietà ottenute tramite incrocio naturale da un genitore nobile ed un genitore donatore di polline resistente (detti anche Piwi), con un pedigree importante, la cui qualità è vicina a quella dei più rinomati vitigni autoctoni. Complementare ai Piwi sono le Tea, che consentono di ottenere nuovi cloni migliorati di varietà già esistenti, autoctone oltre che internazionali, meno suscettibili alle malattie e agli stress biotici e abiotici.

    “Avanti tutta con Tea e vitigni resistenti – ha dichiarato Andrea Rocchi, presidente del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – ma come Crea oltre a fare ricerca ne dobbiamo anche valutare la sostenibilità economica e le ricadute per assicurare all’agricoltura italiana ciò di cui ha davvero bisogno”.

    A conclusione dell’evento, l’intervento di Luca De Carlo, presidente della IX commissione agricoltura del Senato che ha commentato: “Riguardo alle Tea sono due i temi importanti: la brevettabilità dell’invenzione, giusto compromesso tra chi ha inventato pianta e chi dovrà metterla a terra e l’importanza della comunicazione nel trasmettere messaggi positivi su agricoltura e ricerca”.

    Vanessa Pompili

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