Nel 2024 in Italia tornano a crescere i salari reali, dopo il biennio nero nel 2022 e 2023. Tuttavia, l’incremento registrato non è stato sufficiente a compensare le perdite accumulate durante il periodo di alta inflazione, riflettendo una difficoltà comune a molti altri Paesi. Il tema dei salari reali, negli ultimi anni, dopo le dure rivendicazioni operaie degli anni caldi, ha acquisito una crescente rilevanza nel dibattito economico e politico italiano e internazionale.
Per monitorare l’andamento salariale, l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) pubblica con cadenza biennale il Rapporto mondiale sui salari che analizza le tendenze dei salari a livello globale, regionale e nazionale, i dati sugli andamenti salariali negli anni 2023 e 2024, esaminando la situazione delle disuguaglianze salariali e conseguentemente proponendo una serie di implicazioni riguardo l’adozione di politiche mirate ed efficaci per ridurre queste disuguaglianze.
Il Rapporto evidenzia dal 2022 una ripresa globale nella crescita dei salari reali, ma molti Paesi non hanno ancora recuperato le perdite di potere d’acquisto dovute alla crisi del costo della vita. Si osserva una tendenza generale alla riduzione delle disuguaglianze salariali, con cali significativi in circa due terzi dei Paesi analizzati dal 2000. Tuttavia, le disparità retributive rimangono marcate, penalizzando in particolare le donne, sovra rappresentate nei lavori a bassa retribuzione e soggette a un divario salariale di genere persistente. Inoltre, i lavoratori autonomi, concentrati nelle fasce di reddito più basse, aumentano ulteriormente la disuguaglianza complessiva dei redditi da lavoro nei Paesi a basso e medio reddito.
L’Italia si distingue nel contesto globale, e in particolare rispetto agli altri paesi del G20, per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, con retribuzioni reali nel 2024 ancora inferiori ai livelli del 2008, un fenomeno insolito che non si registra tra le altre economie avanzate. Sebbene il mercato del lavoro italiano presenti una disuguaglianza salariale inferiore alla media dei Paesi ad alto reddito, mostra una maggiore disparità nella fascia alta della distribuzione salariale, con i redditi più elevati che si distanziano ulteriormente dalla media.
Per sintetizzare la situazione salariale in Italia e proporre soluzione, l’Oil afferma che “il Rapporto riflette una combinazione complessa di fattori storici, economici e sociali. Il recupero dei salari reali avviato nel 2024 rappresenta un segnale positivo, ma insufficiente a risolvere le sfide strutturali che caratterizzano il mercato del lavoro italiano. Per invertire le tendenze di lungo periodo e promuovere una maggiore equità, saranno necessarie politiche mirate che favoriscano la crescita economica e la redistribuzione equa delle risorse”.
Vanessa Pompili