“Creare opportunità a favore dell’imprenditoria femminile è un obbligo per chiunque si ponga come obiettivo lo sviluppo del Paese. Per questo il sistema camerale è impegnato nel Piano nazionale imprenditoria femminile, gestito da Invitalia per conto del ministero delle Imprese e del Made in Italy”. Così il presidente di Unioncamere, Andrea Prete nel suo intervento nel corso dell’evento digital “Opportunità e incentivi per l’impresa donna” organizzato da Unioncamere e Sole 24 Ore nella giornata del 27 marzo 2025.
Quello che è emerso è che nel panorama economico italiano, le imprese femminili continuano a ritagliarsi un ruolo significativo e in costante evoluzione. Al termine del 2024, si contano oltre 1,3 milioni di imprese guidate da donne, il 22,2% del totale delle aziende italiane. Sebbene queste realtà siano spesso più giovani, di dimensioni ridotte e più presenti nel Mezzogiorno, stanno dimostrando grande dinamicità e ambizione.
Molte di queste imprese scelgono di operare in settori ad alto contenuto di conoscenza, puntando sull’innovazione e sulla crescita. Sebbene incontrino ancora diverse sfide, come una durata media di attività inferiore rispetto alle aziende gestite da uomini, è evidente il loro impegno a strutturarsi e a raggiungere traguardi più ambiziosi, con l’obiettivo di passare alla “taglia” superiore.
L’importanza delle imprese femminili non si limita all’impatto economico, ma si estende alla valorizzazione della diversità e dell’inclusione nel tessuto imprenditoriale italiano.
Il 72,6% delle attività guidate da donne opera nel settore dei servizi e sono più piccole di dimensioni (le microimprese sono il 96,2% del totale). Principalmente sono ditte individuali, con una minor presenza di imprese artigiane (il 16,7% contro il 22,6% delle non femminili). Quantitativamente rilevanti sono le imprese guidate da donne under 35 (il 10,3% contro il 7,7%) e da immigrate (12,6% contro 11%).
La presenza delle imprenditrici si concentra in alcune regioni italiane, con una forte distribuzione al Sud. In Molise le imprese femminili rappresentano il 27,2% del totale, seguite dalla Basilicata con il 26,5%, dall’Abruzzo con il 25,3%, dall’Umbria con il 24,7% e dalla Sicilia con il 24,2%. Tra le province italiane, quelle con la maggiore incidenza di imprese guidate da donne sono Benevento, Avellino, Chieti, Frosinone e Viterbo, dove le percentuali variano tra il 29,6% e il 27,5%.
Vanessa Pompili