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    UNSIC: Bene il decreto-legge "Sicurezza" - UNSIC

    Di fronte ad un qualsiasi reato, spesso ci si lamenta perché gli autori la fanno franca. Vale per un ladro, per un truffatore, per chi occupa una casa. C’è una radicata cultura buonista che quasi giustifica l’illecito o il crimine perché frutto di “emarginazione sociale” e contesta le pene in quanto “repressive”.

    Il decreto-legge “Sicurezza”, pubblicato venerdì in Gazzetta Ufficiale, mira proprio a garantire maggiori e più efficaci strumenti perché sia fatta realmente giustizia. Ma non mancano le critiche, da parte di alcune opposizioni, per un “impianto troppo securitario”.

    Un vero e proprio braccio di ferro ha riguardato la pena per donne incinte o che hanno figli con meno di un anno. Il testo è stato smussato e la loro detenzione sarà ora facoltativa e deve avvenire obbligatoriamente in un Istituto a custodia attenuata per madri (Icam). Secondo i dati del ministero della Giustizia, al 31 marzo 2025 negli istituti penitenziari italiani c’erano 15 detenute madri con 15 figli, per lo più di etnia rom.

    È stato attenuato anche il divieto di vendere schede telefoniche a persone extracomunitarie che non esibiscono il permesso di soggiorno. Ora è sufficiente esibire un semplice documento di riconoscimento.

    Il giro di vite riguarda, invece: la rivolta in carcere, con l’aggiunta dell’articolo 415-bis nel Codice, che prevede pene più lunghe; la cannabis light, per la quale ora c’è il divieto di importazione, lavorazione, possesso, cessione, distribuzione, vendita, trasporto e spedizione delle infiorescenze; per i reati contro le forze dell’ordine e le forze armate è stata introdotta una circostanza aggravante, con l’aumento della pena fino alla metà; nuove tutele legali per i membri di forze di polizia, vigili del fuoco, forze armate indagati o imputati per fatti connessi alle attività di servizio (lo Stato potrà corrispondere fino a 10mila euro per le spese legali in ogni fase del procedimento penale in corso); gli ufficiali e gli agenti di pubblica sicurezza sono ora autorizzati a portare con sé armi private, quando non sono in servizio, senza necessità di una licenza.

    Il decreto-legge introduce poi il reato di detenzione di materiale con finalità di terrorismo, inasprisce le pene per chi deturpi o imbratti beni mobili o immobili utilizzati da istituzioni pubbliche e introduce (finalmente) il nuovo reato sulle occupazioni abusive di immobili, punito con la reclusione da due a sette anni, e procedure per accelerare lo sgombero dell’immobile occupato, qualora sia l’unica abitazione di chi ha denunciato. Stretta anche per gli atti violenti per impedire la realizzazione di un’infrastruttura (vedi Tav in Val di Susa), aumento delle sanzioni per chi attua un blocco stradale (dalla multa alla reclusione) e pene più severe per le truffe agli anziani.

    Insomma, ben venga il decreto-legge “Sicurezza”.

    Domenico Mamone

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