A gennaio 2025, in Ue sono stati registrati 66.800 richiedenti asilo per la prima volta (provenienti da Paesi terzi). Questo dato evidenzia un aumento dell’8% rispetto a dicembre 2024, quando i richiedenti sono stati 62.075 e una diminuzione del 24% rispetto a gennaio 2024, con 87.890 domande.
Dopo gennaio ci sono stati ulteriori 8.080 casi, segnando un incremento del 23% rispetto a dicembre 2024 quando le presentazioni sono state 6.560 e del 9% rispetto a gennaio 2024 (7.385).
Questi i numeri pubblicati da Eurostat che forniscono un quadro aggiornato sui flussi di protezione internazionale nell’Unione europea. Esaminando la nazionalità, il gruppo più numeroso proviene dal Venezuela, con 8.325 nuove domande, in sostituzione dei siriani, che dal maggio 2022 fino ad oggi hanno rappresentato la nazionalità quantitativamente più rilevante. A influire, la rielezione per il terzo mandato consecutivo di Nicolás Maduro, che sembrerebbe aver vinto le presidenziali non proprio democraticamente. Da più parti sono state denunciate diverse irregolarità del procedimento elettorale. Josep Borrell, alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri aveva commentato così la notizia dell’elezione di Maduro: “L’Unione europea non riconosce la legittimità democratica di Maduro come presidente del Venezuela”. E a gennaio 2025 il Consiglio europeo, ribadendo la sua preoccupazione per la situazione in Venezuela, ha annunciato di aver deciso di prorogare di un altro anno, fino al 10 gennaio 2026, le misure restrittive introdotte dall’Ue già nel novembre 2017 con lo scopo di evitare ripercussioni umanitarie negative o conseguenze indesiderate per la popolazione del Paese sudamericano.
Dopo i venezuelani, sono i cittadini siriani (7 055) e poi afghani (5.635) ad avere inoltrato il maggior numero di richieste di asilo nei Paesi dell’Ue. Tra questi, hanno ricevuto il maggior numero di richiedenti asilo per la prima volta, la Germania (14.920), la Spagna (13.225), la Francia (11.895), l’Italia (10.905) e la Grecia (5.200). I cinque Stati da soli contano l’84% di tutte le prime domande presentate nella zona Ue.
Nel gennaio 2025, sono 2.145 i minori non accompagnati che hanno inoltrato istanza di asilo per la prima volta nell’Unione Europea. Le principali nazionalità di origine sono l’Egitto con 380 richieste, la Siria con 360 e l’Afghanistan con 300 richieste. Per i minori, i Paesi di destinazione maggiormente scelti sono la Germania con 620 domande, seguita dalla Grecia (460) e dalla Spagna (355).
Il ministero dell’Interno italiano ricorda che si può richiedere lo status di rifugiato se nel Paese di origine si è oggetto di persecuzioni dirette e personali per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a determinati gruppi sociali o per le tue opinioni politiche o se hai fondato e provato motivo di ritenere che potresti essere perseguitato in caso di ritorno in patria (in base alla Convenzione di Ginevra).
Contemporaneamente viene specificato che non è possibile richiedere lo status di rifugiato in Italia se:
- si è già stati riconosciuti rifugiati in un altro Stato;
- si proviene da uno Stato, diverso da quello di appartenenza, che abbia aderito alla Convenzione di Ginevra e nel quale, avendo soggiornato per un significativo periodo di tempo, non sia stata richiesta il riconoscimento dello status di rifugiato;
- siano state subite in Italia condanne per delitti contro la personalità o la sicurezza dello Stato, contro l’incolumità pubblica, ovvero reati di riduzione in schiavitù, furto, rapina, devastazione e saccheggio, o comunque connessi alla vendita e al traffico illegale di armi o di sostanze stupefacenti, o, infine, di associazione mafiosa o di appartenenza a organizzazioni terroristiche;
- siano stati commessi reati di crimini di guerra ovvero contro la pace o contro l’umanità.
Vanessa Pompili