Per la settima volta da giugno ad oggi, la Banca centrale europea riduce di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento. Dal 23 aprile 2025, i tassi di interesse sui depositi presso la Bce, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale si ridurranno rispettivamente al 2,25%, al 2,40% e al 2,65%. “In particolare – si legge nella dichiarazione della Banca – la decisione di ridurre il tasso sui depositi presso la banca centrale, mediante il quale il Consiglio direttivo orienta la politica monetaria, scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”.
Come da previsioni, l’inflazione è in diminuzione a marzo con una decrescita sia dell’inflazione complessiva sia di quella di fondo. Anche i prezzi dei servizi stanno rallentando. Le analisi suggeriscono che l’inflazione si stabilizzerà vicino al 2% nel medio termine. Gli stipendi crescono più lentamente, i profitti stanno compensando parte dell’impatto dell’elevata crescita salariale sull’inflazione. L’economia dell’Eurozona sembra sia in grado di resistere agli shock globali, ma le prospettive di crescita sono peggiorate a causa delle tensioni commerciali, che potrebbero ridurre la fiducia di famiglie e imprese e produrre un inasprimento delle condizioni di finanziamento. Questo potrebbe influire negativamente sulle prospettive economiche per l’area dell’Euro.
“Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo del 2% a medio termine – sostengono dalla Bce. “Soprattutto nelle attuali condizioni caratterizzate da eccezionale incertezza, l’orientamento di politica monetaria adeguato sarà definito seguendo un approccio guidato dai dati, in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”.
Vanessa Pompili